Guida Cracovia, per una visita di 3 giorni
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Estratto da una guida turistica ufficiale del Comune di Cracovia - Ufficio informazioni, turismo e promozione della città
Tre giorni a Cracovia
Alcune preziose informazioni al turista che cerca una guida di Cracovia in italiano per un breve viaggio: spesso, al turista, capita di dover visitare in un paio d’ore una
località degna di almeno una settimana di attenzioni. O di non poter
dedicare più di tre giorni ad una città che, per essere adeguatamente
conosciuta, richiederebbe qualche mese di soggiorno. Il visitatore,
in questi casi, si affida alle indicazioni provenienti da consiglieri casuali
o sfoglia in tutta fretta qualche guida turistica (queste ultime,
anche se intitolate Fine settimana a... , contano raramente meno di
cento pagine scritte in piccolo). Il turista, pertanto, cerca di “fermare
il tempo”, scattando fotografie o girando filmati, e si affretta per vedere
tutte (ma proprio tutte!) le cose più importanti, fosse anche da
lontano! Una visita di questo genere, purtroppo, lascia ricordi sbiaditi,
appesantiti dalla stanchezza e da un senso di insoddisfazione.
Se è così, per quale motivo abbiamo deciso di preparare questa brochure, questa guida di Cracovia,
per coloro che visitano la nostra città? Non possiamo garantire
ai forestieri che ne saranno in possesso di poter visitare approfonditamente
Cracovia in tre giorni.
Il viaggiatore, infatti, ha molte cose da
conoscere: una moltitudine di monumenti che testimoniano la storia
della città, una ricca vita artistica e culturale, un’atmosfera magica che
permette agli abitanti frettolosi ed ai visitatori di rallentare, fermarsi
e guardarsi intorno... Allo stesso tempo, Cracovia è forse l’unica tra le
città storiche più note ad offrirci, anche nel caso di una gita veloce,
una grande quantità di emozioni ed un senso di vera soddisfazione.
Ed è proprio questo che Vi vogliamo offrire. Desideriamo che, utilizzando questa guida,
guardiate Cracovia da questa prospettiva, in modo tale da sentire
in prima persona l’atmosfera della città, a volte pigra, a volte colma
di avvenimenti, ma sempre unica nel suo genere. Proviamo quindi
a rivolgere insieme uno sguardo a Cracovia, in modo tale da capire
quale sia il modo migliore per trascorrervi i tre giorni menzionati
nel titolo, e convincerci del perché vi faremo ritorno.
Abitare Comodamente
Cracovia dispone della migliore infrastruttura turistica polacca.
In questo modo, indipendentemente dalle proprie possibilità economiche,
ogni visitatore troverà una soluzione ideale. Nel pieno centro e nelle
sue vicinanze vi sono alcune decine di alberghi di alto livello, parte
dei quali appartiene alle catene mondiali più famose. Allo stesso tempo
vi sono anche molte offerte in edifici più piccoli, situati nelle immediate
vicinanze della Piazza del Mercato, che Vi permetteranno di iniziare la
visita della città subito dopo colazione. La ricca offerta di ostelli e di
appartamenti, particolarmente ricca nel quartiere di Kazimierz, consente
di trovare un’offerta a buon mercato in ogni stagione dell’anno.
In quasi tutti questi luoghi, così come in tante caffetterie e ristoranti
cittadini, esiste la possibilità di collegarsi gratuitamente ad Internet. In
determinati punti della città è invece possibile fruire del collegamento
wireless gratuito offerto dalle autorità locali di Cracovia („hotspot Cracovia”).
La visita autonoma della città, inoltre, è facilitata dalla disponibilità
di applicazioni gratuite per i telefoni cellulari (apparecchi provvisti
di modulo GPS e tecnologia bluetooth).
Questi accorgimenti svolgono
un ruolo di primo piano nell’ambito del percorso “Via Regia per il
Turista Disabile”, provvisto di agevolazioni per i visitatori con disfunzioni
motorie, non vedenti o ipovedenti. Secondo lo standard, tutti i servizi di
questo tipo sono disponibili in almeno 2 lingue (polacco e inglese).
Vale la pena di aggiungere che, data la straordinaria concentrazione di
attrazioni turistiche, la distanza tra i vari luoghi d’interesse (entro i confini
della Città Vecchia e di Kazimierz) può essere facilmente percorsa a passeggio.
Tuttavia, qualora sia necessario uno spostamento più rapido da un
punto all’altro, potrete fruire dell’ottima rete tranviaria (nelle ore di punta
è molto più efficiente dei taxi). Le macchinette automatiche per la vendita
dei biglietti, installate presso tutte le fermate più importanti, forniscono
anche informazioni turistiche di base continuamente aggiornate.
In caso di domande particolari, vale la pena di fruire dei servizi di
uno dei tanti punti di informazione turistica InfoKraków distribuiti
sul territorio cittadino.
Come raggiungere la città, caratteristiche climatiche
Raggiungere Cracovia non è difficile – si è sempre trovata all’intersezione
di importanti tratti commerciali, nel punto d’incontro tra culture
ed influenze politiche diverse. Ai giorni nostri, peraltro, è considerata
come la più importante meta turistica in Polonia. La rete di collegamenti
ferroviari, stradali ed aerei (l’aeroporto di Balice è il secondo
del paese per dimensioni e numero di passeggeri), fa di Cracovia
una delle città più facili da raggiungere in questa zona d’Europa.
L’infrastruttura e le agevolazioni esistenti – dall’autostrada A4 ai
comodi collegamenti aerei a basso costo con innumerevoli località
del mondo, senza dimenticare la speciale ferrovia che unisce il centro
cittadino all’aeroporto e l’efficiente rete di trasporti urbani – assicurano
ai turisti di tutti i continenti una vasta gamma di possibilità. Il loro
soggiorno a Cracovia può avere caratteristiche diverse, non soltanto
in relazione all’obiettivo del viaggio o al luogo di pernottamento, ma
anche a seconda del tempo atmosferico, del giorno della settimana
e della stagione dell’anno (in inverno, la temperatura può scendere
sotto i -20°C, mentre in estate il caldo può anche superare i 30°C).
Vale la pena di ricordare il fatto che Cracovia è il capoluogo del
Voivodato di Małopolska – regione occupata in parte da un altopiano
ed in parte da montagne, ricca di località termali, ricreative ed agrituristiche.
Pertanto, sia in estate che in inverno, sarà facile coniugare
una visita in città con un momento di riposo in montagna.
Piazza del mercato
Le misure della più grande piazza medievale in Europa sono: 200 m
per 200 m. La sua superficie ed il suo impianto architettonicourbanistico
sono rimasti invariati sino ad oggi, dando a questo luogo
un carattere introvabile altrove. Nel 2005, la Piazza del Mercato ha
ottenuto il primo posto nel primo ranking globale “Le Migliori Piazze
Europee”, stilato dall’organizzazione Project for Public Spaces, dedita
da 30 anni alla rivitalizzazione degli spazi pubblici urbani.
La Piazza del Mercato e la rete stradale della Città Vecchia sono state
tracciate nel 1257, in occasione della rifondazione della città in base
al diritto di Magdeburgo. Ancor oggi possiamo ammirare il Palazzo
del Tessuto, utilizzato come luogo di commercio sin dalla sua inaugurazione,
nonché legato da oltre centro anni alle sorti del Museo
Nazionale di Cracovia (inizialmente come sua sede principale, ed
attualmente come filiale), la piccola chiesetta di S. Adalberto (luogo
di importanti scoperte archeologiche), la torre solitaria del municipio
abbattuto nel XIX secolo, nonché uno dei simboli di Cracovia – la
Basilica di Santa Maria – con le sue torri svettanti.
In questo luogo il maestro Veit Stoss, artista originario di Norimberga,
portò a termine l’opera più importante della propria vita – l’altare
monumentale che a tutt’oggi attira quotidianamente migliaia di turisti.
Parte delle leggende e delle tradizioni cracoviane, nonché numerosi
eventi storici, sono legati alla piazza cittadina. Ne
fanno parte l’inno suonato ogni ora da una delle
torri della Basilica di Santa Maria, la sfilata del
Lajkonik celebrata a giugno, l’incoronazione del Re
Gallo [Król Kurkowy], nonché il concorso dei presepi
tenuto nel mese di dicembre. Quasi tutti gli edifici
ed i palazzi che attorniano la Piazza del Mercato
sono monumenti centenari.
Tra di essi vale la pena di
menzionare: il Museo Storico della Città di Cracovia,
il Centro Internazionale della Cultura, le numerose
librerie, i negozi, i ristoranti e le caffetterie. Meritano
un’attenzione particolare le facciate, i portali, le
finestre ed i tetti dei palazzi. Al loro interno, invece,
possiamo ammirare numerosi dettagli architettonici
perfettamente conservati o accuratamente riprodotti.
Il grande numero di caffetterie e ristoranti all’aperto,
che circondano la piazza formando una sorta di
ghirlanda, invita i visitatori a concedersi un momento
di riposo. Alcuni di essi sono apeti tutto l’anno, con
una piccola pausa nel periodo più freddo, dal mattino alla tarda serata.
In inverno, gli abitue’ di questi locali si spostano nelle caratteristiche
cantine del centro, presso le quali è possibile ascoltare concerti, solitamente
di musica jazz. Questa caratteristica è valsa alla città di Cracovia
il soprannome di capitale del jazz polacco. Molto fiorente è anche la
vita dei club serali-notturni, frequentati in particolar modo dagli oltre
200mila studenti che frequentano le università cracoviane.
Nel settembre 2010, sotto alla Piazza del Mercato,
è stato aperto un museo sotterraneo con
una superficie pari a quasi quattromila metri
quadrati. Al suo interno, ad una profondità di
quattro metri, i visitatori possono ammirare la
moderna esposizione multimediale intitolata
“Sulle tracce dell’identità europea di Cracovia”.
La mostra sta battendo tutti i record di frequenza,
e la stessa inaugurazione del museo è stata
scelta come evento storico polacco del 2010.
Città vecchia
Con la nostra guida di Cracovia torniamo allo schema urbanistico della città,
poiché l’atmosfera di Cracovia dipende in gran
parte da esso. Viene considerata centro storico
l’area circondata dal parco Planty – fascia di
verde e giardino pubblico che, partendo dal
Barbacane, si dilunga in entrambe le direzioni
fino a raggiungere la collina di Wawel, andando
a formare un ovale leggermente allungato in direzione
della Vistola. Il parco Planty è stato creato
nel XIX secolo, al posto delle mura difensive
della parte più antica della città. Su un’area di
dimensione pari a 1500 m per 800 m, dove quasi
ogni edificio è un monumento, troviamo alcune
decine di musei e gallerie, oltre dieci chiese,
teatri, cinema, librerie e negozi di antiquariato,
centri commerciali e vie colme di negozi,
centinaia di caffetterie, ristoranti e pub.
Queste
caratteristiche evocano l’aspetto di una piccola
città. Per questo motivo, capita spesso che
i turisti siano sorpresi dalle dimensioni dell’area
metropolitana di Cracovia, presso la quale vive
oltre un milione e mezzo di persone (il territorio
comunale ospita oltre 750 mila residenti).
La superficie ridotta del centro cittadino ne facilita notevolmente
la visita. La linea retta più lunga che possiamo tracciare all’interno
del parco Planty corrisponde quasi esattamente alla Via
Regia – il percorso turistico più antico e probabilmente più noto.
Partendo dalla chiesa di S. Floriano, presso piazza Jan Matejko,
attraversa la Porta di San Floriano. Qui, nell’unico frammento ben
conservato delle imponenti mura difensive, si trova l’Arsenale
– oggi parte del Museo dei Principi Czartoryski, Filiale del Museo
Nazionale di Cracovia. A questo punto, il tracciato segue via
Floriańska fino alla Piazza del Mercato e prosegue lungo le vie
Grodzka e Kanoniczna fino al Castello Reale di Wawel.
Si tratta di un percorso storico,
leggendario, legato al periodo
di massimo splendore dell’antica
capitale polacca.
La linea retta più lunga che
possiamo tracciare all’interno
del parco Planty corrisponde
quasi esattamente alla Via Regia
– il percorso turistico più antico
e probabilmente più noto.
Wawel
Alla famosissima collina di Wawel si accede solitamente attraverso
via Kanoniczna, vicolo stretto e breve. Si tratta di una delle vie
cittadine più vecchie e più belle, di una strada autentica e viva,
con un aspetto immutato da secoli. Via Kanoniczna è un esempio
dei cambiamenti positivi avvenuti negli ultimi anni a Cracovia.
Le ristrutturazioni complessive e le opere di conservazione dei
beni architettonici hanno infatti riportato alla luce la loro bellezza
più autentica.
Dando un’occhiata alla pianta del centro, vediamo subito che
l’area circondata dalle mura del castello ha una superficie paragonabile
a quella della Piazza del Mercato. L’interno del castello,
peraltro, è sede di importantissime esposizioni : le stanze reali, la
collezione d’arte orientale e dei trofei di guerra, la meravigliosa
raccolta di arazzi fiamminghi, nonché le mostre di pezzi archeologici
che confermano la millenaria presenza del cristianesimo in
terra polacca. Inoltre, vale la pena di visitare anche la cattedrale
e le tombe dei re – viva testimonianza della storia della Polonia.
L’enorme campana di Sigismondo batte soltanto in occasione dei
più importanti avvenimenti per il paese e per la città. Difficilmente
potrà bastare una mezza giornata per visitare queste meraviglie.
Tuttavia, anche qualora fossimo obbligati a rimandare la visita di
Wawel ad un occasione in cui avremo più tempo, vale comunque la
pena di concedersi una passeggiata serale sulle mura del castello
(i cancelli sono aperti più a lungo delle esposizioni). Da qui potremo
ammirare il meraviglioso cortile porticato, la cattedrale, la
Vistola e l’originale sagoma del Museo Manggha, situato sulla riva
opposta.
All’interno di questo edificio sono custodite opere giapponesi
raccolte da uno dei collezionisti europei più famosi – Feliks
“Manggha” Jasieński. Scendendo in riva al fiume potremo vedere
la statua del drago di Wawel e l’accesso alla sua caverna, meta
preferita delle passeggiate familiari. In questo luogo, nel mese
di giugno, in prossimità del solstizio d’estate, si svolgeva la Festa
delle Corone di Fiori [Wianki] – grande evento all’aperto, basato su
un’antichissima tradizione pagana.
Dando un’occhiata alla pianta del centro, vediamo subito che
l’area circondata dalle mura del castello ha una superficie paragonabile
a quella della Piazza del Mercato.
Kazimierz
Da alcuni anni, tutte le mappe del centro del Cracovia, oltre alla
zona racchiusa all’interno del parco Planty, comprendono anche
Kazimierz – in passato località a sé stante, oggi quartiere molto
vicino, accessibile scendendo dalla collina di Wawel.
Dopo la tragedia della II guerra mondiale e lo sterminio degli
ebrei da parte dell’invasore nazista, Kazimierz si è spopolato,
cadendo decennio dopo decennio in uno stato di maggiore abbandono.
Il rapido sviluppo di questa zona della città è collegato
al rinnovamento politico avvenuto a cavallo tra gli
anni ottanta e gli anni novanta del XX secolo. Kazimierz
ha fatto la propria comparsa sugli schermi
cinematografici grazie Steven Spielberg, che proprio
in questo luogo ha girato La lista di Schindler,
opera vincitrice di numerosi premi Oscar. Il Festival
della Cultura Ebraica, noto in tutto il mondo ed
organizzato a partire dall’inizio degli anni novanta,
si concentra sulla storia e sulle tradizioni delle
persone che abitavano questo quartiere.
In occasione di questa manifestazione si svolgono
concerti, seminari, lezioni ed esposizioni. Oggi
possiamo parlare della rinascita e del nuovo volto
di questa zona della città. La chiave per comprendere le ragioni
della fama di Kazimierz va cercata nella sua straordinaria ed
immutata tolleranza. Da secoli, infatti, vi convivono due popoli
e due grandi religioni.
Ed è proprio in questo luogo che, non
lontano dalle sinagoghe, si ergono le chiese di S. Caterina e del
Corpus Domini, nonché la Chiesa dei Paolini situata sulla collina
„Na Skałce” – meta delle processioni nel giorno di San Stanislao.
Le caffetterie, i club e le gallerie sono i luoghi di incontro per
coloro che ritengono la Piazza del Mercato ed i suoi dintorni
troppo “turistici”. Ognuno scopre a modo suo il particolarissimo
carattere di Kazimierz, dove gli alberghi ed i ristoranti esclusivi
confinano con piccoli laboratori artigianali gestiti da pellettieri,
calzolai o incisori. Per vivere questo luogo in prima persona, vale
la pena di fare una passeggiata nelle vicinanze di piazza Nowy,
visitando anche via Szeroka (luogo in cui ogni anno si tiene il
concerto finale del Festival della Cultura Ebraica). Proprio qui,
presso piazza Nowy (e presso il vicino mercato di Grzegórzki), si
tengono i mercatini delle pulci.
Nel 2010, all’altezza dell’antico ponte Podgórski, è stata inaugurata
la passerella intitolata a padre Laetus Bernatek, grazie alla quale
i pedoni ed i ciclisti possono spostarsi rapidamente da Kazimierz
e Podgórze. In questo modo, il nome della via Mostowa (via del
Ponte) ha nuovamente acquisito il suo antico valore letterale, e la
bella opera di ingegneria civile è divenuta un simbolo del legame
sempre più forte esistente tra i quartieri che occupano le due
sponde opposte della Vistola.
Podgórze
Una buona guida di Cracovia deve trattare in particolare Podgórze, quartiere sovrastato dalle bianche rocce
calcaree di Krzemionki e situato sulla riva destra
della Vistola, apparteneva un tempo alla città di
Kazimierz. Nel 1784, in seguito al Proclama imperiale
di Giuseppe II, Podgórze acquisì lo status di Libera
Città Reale. La società locale – multietnica e tollerante
– attirava imprenditori, fabbricanti ed artigiani.
Questi ultimi, con le abilità e le conoscenze di cui
disponevano, contribuirono allo sviluppo di questa
località, che in breve tempo divenne nota a tutti
come «perla nell’anello dei comuni che circondano Cracovia». Questa definizione,
all’inizio del XX secolo, fu utilizzata da Juliusz Leo, allora sindaco del capoluogo. Fu
grazie al suo impegno che Podgórze – il 4 luglio 1915 – divenne parte integrante
della città di Cracovia. La II guerra mondiale lasciò tracce devastanti nella storia di
Podgórze e dei suoi abitanti. Soltanto gli ultimi decenni hanno portato un’inversione
di tendenza, con un progressivo rinascimento e risveglio dell’area. La passerella
pedonale e ciclabile che attraversa la Vistola è il modo migliore per raggiungere
il cuore dell’abitato. Il panorama visibile da questo ponte è dominato, sulla destra,
dalla più caratteristica delle palazzine (con due finestre aggettanti) del quartiere,
chiamata “Aleksandrowicz” o “Parigina” (1906). Sulla sinistra, invece, l’elemento
chiave è costituito dall’originale abbinamento tra la nuova struttura architettonica
del Museo Tadeusz Kantor e la vecchia centrale elettrica (1900) – la più antica
costruzione di questo tipo entro gli attuali confini cittadini.
Podgórze conserva tuttora l’atmosfera di una cittadina accogliente, immersa nel
verde, tranquilla ed allo stesso tem po misteriosa. A conferma di queste parole, basta
pensare alla sagoma neogotica della Chiesa di S. Giuseppe, situata presso la Piazza
del Mercato: l’edificio sembra essere monumentale, ma si tratta soltanto di un’illusione
ottica provocata dall’originalissima forma triangolare della piazza. Uno dei vanti
di Podgórze è il famoso Parco Wojciech Bednarski, impiantato sul fondo di un’antica
cava di pietra dal direttore della scuola locale – individuo impegnato nel sociale. Si
tratta di uno dei primi esempi di recupero di aree post-industriali a livello europeo.
Il parco è circondato da meravigliose ville e giardini. Ciò significa che una parte di
Podgórze è stata concepita come “città giardino”. Non lontano da qui possiamo ammirare
il simbolo della storia locale – il Colle di Lasota. Ai suoi piedi si trova l’Antico
Cimitero di Podgórze – necropoli monumentale aperta intorno al 1790. Il colle è
dominato dalla misteriosa Chiesetta di S. Benedetto (risalente al XI secolo), luogo
apparentemente visitato dallo spirito di una principessa che, a causa dei suoi peccati
e della sua crudeltà come governante, non avrebbe ottenuto il riposo eterno. Accanto
alla chiesetta sorge il forte austriaco 31 (noto come “S. Benedetto”), a forma di
torre per l’artiglieria.
Da qui è visibile anche la Collina di Krakus (risalente all’incirca
al VII secolo d.C.), ritenuta per secoli la tomba del leggendario fondatore di Cracovia.
Dalla sua vetta è possibile ammirare il panorama della città, mentre nelle giornate
di sole lo sguardo potrà spingersi fino ai Monti Tatra. Ai piedi della collina, invece,
troviamo l’ex cava di pietra Liban, utilizzata nel corso della II guerra mondiale
come campo di lavoro forzato per i polacchi (Baudienst). In questo luogo sono state
girate alcune scene del film La lista di Schindler di S. Spielberg (quelle ambientate
nel campo).
A tutt’oggi possiamo trovare parte delle decorazioni utilizzate sul set
(come ad esempio la strada pavimentata con repliche di lapidi ebraiche). Tuttavia,
i monumenti che ci ricordano le fasi più tragiche della nostra storia non finiscono
qui. Piazza Eroi del Ghetto [Bohaterów Getta], ad esempio, è stata testimone della
nascita e della progressiva eliminazione del ghetto istituito dall’occupante nazista
(1941– 1943). Qui ha la propria sede la “Farmacia dell’Aquila [Apteka pod Orłem]”
(oggi museo), presso la quale lavorava Tadeusz Pankiewicz: polacco che decise di
vivere e svolgere la propria attività nel ghetto, aiutando la popolazione ebraica perseguitata,
nonché autore delle memorie Farmacia nel ghetto di Cracovia [Apteka w
getcie krakowskim] – decorato con la medaglia di “Giusto tra le nazioni”.
La storia del
ghetto proseguì con l’apertura del campo di concentramento “Płaszów”, attivo negli
anni 1942–1945. In v. Kamieńskiego è visibile la sagoma del monumento ai “Cuori
Strappati [Wyrwanych Serc]”, che commemora le vittime del campo. Attualmente,
l’ex edificio amministrativo della fabbrica di Oskar Schindler, situato in v. Lipowa 4,
ospita una filiale del Museo Storico della Città di Cracovia. Al suo interno troviamo
un’esposizione dedicata alla vita della città durante l’occupazione nazista. L’esposizione
interattiva “Cracovia – il momento dell’occupazione 1939–1945 [Kraków –
czas okupacji 1939–1945]” attira ogni anno migliaia di visitatori.
I turisti visitano il quartiere non soltanto per le numerose testimonianze
storiche, ma anche a causa della diversità di Podgórze e dei
suoi angoli così affascinanti. Per molti di essi, il caffè mattutino
a Podgórze è divenuto un rituale irrinunciabile.
Al posto delle vecchie baracche
in cui risiedevano gli ebrei salvati
da Schindler ed al posto dei
capannoni abbandonati, è stato
inaugurato nel 2011 il MOCAK
– Museo di Arte Contemporanea.
Nowa huta
Nel 1949, le autorità comuniste decisero di far sorgere un colosso metallurgico
ed una nuova città sui fertili terreni dei villaggi di Pleszów e Mogiła.
Nowa Huta avrebbe dovuto essere il biglietto da visita della Polonia nel
mondo: il sobrio impianto urbanistico e l’architettura in stile social-realistico
furono basati non soltanto sui modelli locali dell’architettura rinascimentale
e barocca, ma anche sulla concezione della cosiddetta “unità di vicinato”.
I percorsi di Nowa Huta si snodano tra la storia più antica e la contemporaneità,
tra le riserve naturali (Łąki Nowohuckie [Prati di Nowa Huta]
nelle immediate vicinanze di Plac Centralny [Piazza Centrale]) e l’industria
pesante, tra una storia drammatica ed elementi divenuti comici.
Nowa Huta è sorta su un’area precedentemente occupata da oltre 30
località: la loro eredità culturale, in buona parte, si è mantenuta fino
ad ora, ed è ben rappresentata dai casali, dalle costruzioni rurali, dagli
edifici sacri e dai cimiteri. Tra di essi ricordiamo la chiesa calvinista di
Łuczanowice, risalente al XVII secolo, la villa rustica della famiglia Branicki
(XVII sec.) con stambugio in stile rinascimentale (progetto di S. Gucci)
e quella ottocentesca della famiglia Badeni a Branice (oggi filiale del
Museo Archeologico di Cracovia, dedicata ai ritrovamenti effettuati presso
gli scavi locali).
Tornando nel centro di Nowa Huta da Branice, vale la pena
di visitare il misterioso colle preistorico di Wanda (VII o VIII secolo), dalla
vetta del quale si può ammirare un eccezionale panorama del complesso
metallurgico. Non lontano da qui si trova il più prezioso monumento di
Nowa Huta – l’abbazia cistercense risalente al XIII secolo.
L’esempio più compelto ed interessante dell’architettura social-realistica
presente a Nowa Huta è il Centro Amministrativo del complesso metallurgico
– chiamato anche palazzo dei Dogi. La piazza Centralny, invece, rappresenta
una sorta di “storia dell’architettura” degli ultimi 50 anni. Proprio in
questo luogo e nelle sue immediate vicinanze possiamo ammirare esempi
di edilizia social-realistica, come nel caso del vecchio cinema “Światowid”
– oggi sede del museo della Repubblica Popolare Polacca. Lungo il viale
più rappresentativo (aleja Róż [viale delle Rose]), nel periodo compreso
tra il 1973 ed il 1989, fu esposta una grande statua di Lenin.
La Chiesa del
Sacro Cuore del Signore Gesù evoca gli eventi drammatici dell’aprile 1960,
quando gli abitanti di Nowa Huta si scontrarono con le pattuglie di polizia
per difendere il crocefisso. La chiese di Nowa Huta fecero parte della vita di
Karol Wojtyła, che a partire dal 1958 (anno in cui divenne vescovo) mostrò
una particolare attenzione nei confronti degli abitanti di questo quartiere.
Vent’anni dopo, i luoghi di culto locali ebbero un ruolo di primo piano
nella nascita e nell’attività del sindacato NSZZ Solidarność, nonché nelle
dimostrazioni contro il regime tenutesi negli anni 80 del secolo scorso (tra
le mura delle chiese, infatti, le vittime delle repressioni venivano soccorse).
Oltre a quanto resta delle fortezze austriache, descritte in un altro punto
della nostra pubblicazione, vale la pena di visitare, sulla via del ritorno,
il Museo dell’Aviazione Polacca, che nel 2010 ha ottenuto una nuova
sede dall’aspetto particolarmente attraente ed originale. In questo luogo
troverete una collezione di aerei e motori d’epoca.
Vale la pena di visitare, sulla via del ritorno, il Museo
dell’Aviazione Polacca.
...a piedi o in bici lungo il sentiero dell'antica roccaforte Cracovia
Per gli appassionati di avventura, consigliamo la visita delle fortificazioni
erette dagli austriaci. Negli anni della dominazione straniera – tra il 1795
ed il 1918 – Cracovia si trovava a soli 7 km dal confine con la Russia. Per
questo motivo, a partire dal 1854, il governo austriaco decise di trasformare
la città in una roccaforte. Agli inizi, secondo la concezione di metà
ottocento, la linea difensiva venne eretta lungo la linea tracciata dagli
odierni viali dei Tre Vati (ciò che rimane dell’antica anima del bastione
è il forte “Kleparz”).
Il progresso tecnologico – ed in particolare l’aumento
della gittata dei pezzi di artiglieria – rese inutili queste costruzioni
erette a metà del XIX secolo, comportando la necessità di ampliare il
sistema difensivo attraverso la costruzione una fortificazione circolare.
Dopo il 1878 fu eretto un gruppo circolare di opere difensive lontano
dal centro cittadino. Tra di esse erano presenti vari tipi di forti con solai
in calcestruzzo, nonché cupole e torri blindate. Nel 1914, l’anello esterno
della Roccaforte Cracovia contava 32 forti di diverse tipologie (blindati,
per fanteria ecc.). Parte di essi, purtroppo, fu distrutta nella seconda metà
del XX secolo, ma ciò che resta testimonia le misure della Roccaforte e le
capacità edili dell’epoca.
Un tratto porta dal forte “Mogiła” a Salwator, unendo i forti che si trovano
nella parte settentrionale della città; l’altro tratto – sulla riva destra della
Vistola – conduce dal forte “Lasówka” alle rovine del forte “Bodzów”, collegando
le fortificazioni situate nell’area meridionale
di Cracovia. Successivamente, attraverso le trincee
di Ludwinów, raggiunge il forte “Św. Benedytkt [San
Benedetto]” presso Krzemionki. Presso ogni edificio
sono state apposti targhe informative. Il percorso, in
gran parte, corrisponde all’antica strada che si snodava
lungo la linea del fronte. Il sentiero, pur essendo
stato ideato per pedoni e ciclisti, è accessibile per lunghi tratti ai mezzi
a motore.
Il tutto è reso ancor più facile dalla presenza di cartelli stradali
che facilitano il raggiungimento dei punti più importanti. Occorre però far
presente che, mentre alcuni forti sono già visitabili, altri sono in corso di
restauro, e l’accesso agli stessi è possibile soltanto previa accordo con il
proprietario. Alcuni di essi, invece, sono completamente chiusi al pubblico.
I forti restaurati svolgono varie funzioni. Il forte “Skała”, ad esempio, ospita
l’osservatorio astronomico, mentre nei forti “Olszanica” (ad ovest del Bosco
Wolski) e “Grębałów” (presso via Kocmyrzowskiej), troviamo centri di equitazione.
Il sopraccitato forte “Olszanica” funge anche da rifugio per gli scout,
mentre il forte “Zielonki” ospita l’albergo “Twierdza [Roccaforte]”. Nelle vicinanze
di questo hotel, nonché in prossimità del forte “Węgrzce” (sulla strada
Cracovia – Kielce), è stato aperto un tiro a segno. A Nowa Huta troviamo
alcuni punti fortificati non lontani gli uni dagli altri. Si tratta dei forti “Batowice”
presso le case Złotego Wieku, “Mistrzejowice” non lontano dalle case
Piastów, “Krzesławice” (luogo di martirio durante la II guerra mondiale) e del
già menzionato “Grębałów”.
Poche persone si rendono conto del fatto che
le costruzioni situate attorno alla collina di Kościuszko non sono altro che
l’antico forte indicato con il numero II, oggi sede dell’esposizione La Roccaforte
e la Città di Cracovia 1846-1918. Nella parte meridionale della città,
invece, suscitano interesse altre costruzioni difensive, tra le quali ricordiamo
i forti “Prokocim”, “Rajsko” (caratterizzato dalla bella veduta sulla città),
“Skotniki”, nonché uno dei più antichi – il forte dell’artiglieria di «Św. Benedykt”,
situato presso il colle di Lasota (Krzemionki). Quest’ultimo costituisce
un esempio di fortificazione ottocentesca unico nel suo genere. Al contrario
della fortezza eretta dagli austriaci a Przemyśl nello stesso periodo, questa
costruzione non è andata distrutta durante la l guerra mondiale. Per questo
motivo, è giusto invitare i turisti che si recano a Cracovia a dedicare un po’
d’attenzione ai monumenti situati presso la sua periferia.
Le costruzioni situate attorno alla collina di Kościuszko
comprendono l’antico forte indicato con il numero II,
oggi sede dell’esposizione “La Roccaforte e la Città di
Cracovia 1846-1918”.
Un punto di vista diverso...
Il centro di Cracovia è un luogo molto pittoresco. In città ci sono
molti punti panoramici, dai quali possiamo ammirare splendide
vedute. Il più importante ed il maggiormente conosciuto è il Colle
di Kościuszko – meta di tante gite. Avendo l’occasione di abbracciare
con lo sguardo tutta la Cracovia storica e contemporanea, vale la
pena di cercare i posti appena visitati e di scorgerli da lontano, con
un’angolazione diversa. Queste colline sono una delle attrazioni
turistiche principali di Cracovia. Due di esse – quella di Krakus
a Podgórze e quella di Wanda a Nowa Huta – sono misteriosi tumuli
risalenti al periodo antecedente al cristianesimo, eretti dalle tribù
locali. Cosa spinse gli antichi abitanti di questo luogo a compiere
un’azione così faticosa? Forse si tratta delle tombe degli antichi signori
di queste terre.
Indubbiamente, nella loro storia, hanno svolto
anche un’altra funzione – quella di punti d’osservazione. Durante
l’epoca moderna sono sorte altre opere di questo tipo, realizzate
in onore degli eroi nazionali, come il Colle di Kościuszko e quello
di Józef Piłsudski a Sowiniec. Per i polacchi, il Colle di Kościuszko,
eretto ai tempi della spartizione del territorio polacco tra tre potenze
straniere, è stato il simbolo dei movimenti indipendentisti.
Se ci allontaniamo dal pieno centro di Cracovia e percorriamo via
Piłsudskiego in direzione della sede centrale del Museo Nazionale
e della vicina Biblioteca Jagellonica, giungiamo a Błonia, ennesima
attrazione cittadina. A poche centinaia di metri dalla Piazza del
Mercato, troviamo infatti un enorme prato pianeggiante, utilizzato
come luogo ricreativo e punto d’incontro.
Durante le messe papali
con la partecipazione di Giovanni Paolo II, vi si riunivano ogni volta
oltre un milione di fedeli. Inoltre, in questo stesso luogo si celebrano
svariati tipi di manifestazioni, comprese le gare di mongolfiere.
I prati di Błonia confinano con il Parco Jordan e con gli edifici dei
centri sportivi “Wisła” e “Cracovia”. Da questi punti si vede molto
bene il Colle di Kościuszko. Allo stesso tempo, non siamo lontani
dal Bosco Wolski, altro terreno ricreativo dai grandi valori paesaggistici.
In questa stessa area sono presenti anche lo ZOO ed il Colle
di Piłsudski, mentre nelle vicinanze è possibile visitare la Villa di
Decjusz, edificio rinascimentale con uno splendido, piccolo parco.
Percorrendo la strada lungo la sponda opposta della Vistola
raggiungeremo Tyniec, insediamento caratterizzato dall’imponente
abbazia dei Benedettini, dove ogni anno si tengono numerosi
eventi culturali, tra i quali ricordiamo – nel periodo estivo – i celebri
concerti d’organo. I percorsi ed i sentieri turistici suburbani sono
un’ottima idea per i giorni più caldi. Da maggio a settembre, inoltre,
possiamo ammirare il paesaggio circostante in un modo completamente
diverso, concedendoci una piccola crociera sulle imbarcazioni
turistiche che navigano lungo la Vistola.
Percorrendo la strada lungo la sponda opposta della Vistola
raggiungeremo Tyniec, insediamento caratterizzato dall’imponente
abbazia dei Benedettini, dove ogni anno si tengono
numerosi eventi culturali, tra i quali ricordiamo – nel periodo
estivo – i celebri concerti d’organo.
Cracovia culturale
Cracovia, attualmente, è la città polacca caratterizzata
dalla vita culturale più intensa. Il biglietto da visita del
patrimonio storico della Polonia nel mondo ha ottenuto
una fama ancor maggiore grazie ad una serie di investimenti
particolarmente riusciti: i musei aperti nel corso
degli ultimi anni (nel 2010, 5 dei 10 eventi museali
polacchi più importanti hanno avuto luogo a Cracovia),
i nuovi stadi in corso di realizzazione, il Centro Congressi,
il palazzo dello sport... Questo slancio contribuisce
ad un ulteriore sviluppo della vita culturale: i festival
tenuti a Cracovia, in particolar modo nel corso degli
ultimi anni, hanno ottenuto notorietà a livello mondiale.
Misteria Paschalia e Opera Rara, Sacrum Profanum
e Festival della Musica Polacca [Festiwal Muzyki
Polskiej], Selector Festival ed Unsound – queste manifestazioni
costituiscono un viaggio dal periodo barocco al
XXI secolo, un percorso di grande effetto ed in grado di
attirare migliaia di ascoltatori.
Cracovia, città natale di tanti scrittori, organizza la
più grande Fiera del Libro di tutta la Polonia, nonché
i festival letterari dedicati a Czesław Miłosz e Joseph
Conrad. Negli ultimi anni, inoltre, hanno iniziato la propria attività la
rassegna teatrale Boska Komedia [Divina Commedia] e la manifestazione
ArtBoom Festival, che introduce le forme d’arte più innovative
nel tessuto monumentale del centro storico.
Off Camera, il Festival
del Film di Cracovia [Krakowski Festiwal Filmowy] ed il Festival delle
Colonne Sonore attirano migliaia di persone legate al mondo del
cinema, le quali fanno ritorno in città per girare nuove pellicole. Il Festival
della Cultura Ebraica [Festiwal Kultury Żydowskiej] – perfetta
espressione della tradizione di Kazimierz e della multiculturalità della
regione storica di Galizia – e le frenetiche danze della Wow!Night – festa
di Capodanno organizzata presso la Piazza del Mercato – sono un
ulteriore conferma dell’eccezionalità di Cracovia, città capace di fornire
emozioni diverse ed uniche nel loro genere in ogni periodo dell’anno.
Festival Sacrum Profanum Cracovia - 2010
Festival Misteria Paschalia - 2011
Turismo culinario e clubbing
In Polonia, l’idea del turismo culinario riguarda soprattutto Cracovia.
Sebbene nella prestigiosa guida rossa Micheline pubblicata
annualmente la parte del leone spetti a due città – Varsavia
e Cracovia, quest’ultima è la meta più frequente di viaggi finalizzati
alla visita di un ristorante storico, famoso, del locale preferito
o – al contrario – di un ristorante completamente nuovo.
I motivi sono semplici: il numero elevato di ristoranti, trattorie,
caffetterie, pub e club situati nei quartieri più attraenti dal punto
di vista turistico, unito alla naturale concorrenza che si viene
a creare in questa situazione, offre condizioni uniche a livello
nazionale.
In Polonia non esiste un luogo migliore per poter mangiare
bene, bere e divertirsi, visitando nel giro della stessa serata
fino a una decina abbondante
di locali. Questo fenomeno tipicamente
mediterraneo, che
si verifica in particolar modo
nei fine settimana, fa sì che
la città brulichi di vita sociale
e culturale fino alle prime
ore del mattino. In una folla
egualitaria, caratterizzata dal
suono di tante lingue diverse,
si divertono insieme studenti
e uomini d’affari, cracoviani
e forestieri.
Torniamo al fascino della cucina:
i maestri cittadini sono
in grado di preparare piatti
tipici di quasi ogni nazione
e cultura, unendo, nei propri
menù, la cucina francese o italiana con le nobili tradizioni locali.
Molti ristoranti, sfatando il mito che vuole i ravioli (pierogi) come
massimo contributo dei polacchi alla cucina mondiale, ripresentano
zuppe locali, salse e leggendari piatti di cacciagione...
I ravioli, invece, hanno il proprio festival estivo, nel corso del
quale i cuochi danno prova della loro creatività nella composizione
di nuovi gusti per questo piatto che, ad un palato inesperto,
potrebbe sembrare piuttosto semplice. I visitatori alla ricerca dei
piaceri della tavola non saranno delusi.
I ristoranti, i pub ed i club della città sono infatti caratterizzati da
un alto livello qualitativo e dalla presenza di clienti fissi. Il più
delle volte basterà uno sguardo alla sala per capire se un dato
luogo fa per noi. I proprietari fanno tutto il possibile per conferire
al proprio locale un accento individuale (spesso tematico), che il
più delle volte si rivela non comune e sorprendente. Quasi ovunque
vi sono concerti, esposizioni, iniziative artistiche.
In Polonia non esiste un
luogo migliore per poter mangiare
bene, bere e divertirsi,
visitando nel giro della stessa
serata fino a una decina
abbondante di locali.
ultimo dell'anno a Cracovia
Turismo Religioso
Cracovia, da sempre centro dello stato polacco, rappresenta allo stesso
tempo il baluardo del cristianesimo. Le chiese monumentali della città
ospitano immagini e reliquie note per le loro grazie. Tra le mura cittadine
sono coltivate le antiche tradizioni delle congregazioni e degli ordini
religiosi, mentre le processioni e le messe celebrate all’aperto riuniscono
decine e centinaia di migliaia di fedeli. Cracovia è stata teatro della
vita di una moltitudine di santi e beati.
Tra di essi vi sono personaggi
universalmente noti (come ad esempio San Stanislao di Szczepanów e la
Regina Edvige) e santi meno conosciuti (come il sacerdote Stanisław
Sołtys detto Kazimierczyk, vissuto nel XV secolo e canonizzato nel 2010).
Molti di loro riposano nelle chiese e nelle necropoli della città.
La personalità di Karol Wojtyła, divenuto Giovanni Paolo II e beatificato
nel 2010, si formò nell’atmosfera di questo luogo, al quale tornò più
e più volte per incontrarsi con milioni di connazionali. Presso la città di
Cracovia, a 10 minuti di tram dal centro, si trova uno dei centri di pellegrinaggio
più grandi dell’Europa Centro-Orientale. Si tratta del santuario
di Łagiewniki – sede mondiale del culto alla Divina Misericordia
e luogo dedicato alla memoria di Santa Suor Faustina, precursore della
rinascita di questa forma di religosità nel XX secolo. I pellegrini che
giungono a Cracovia possono seguire il “Cammino dei Santi di Cracovia”
ed i “Percorsi di Giovanni Paolo II”.
Fu proprio Cracovia, durante gli anni del
totalitarismo comunista, a non dimenticare
le proprie radici spirituali. Gli ideali
alla base della fondazione della città
ideale di Nowa Huta, infatti, crollarono
miseramente non appena il regime osò
attaccare l’umile crocefisso eretto dagli
Santuario della Divina abitanti del quartiere.
Fuori Città
Non dobbiamo scordarci di tutte quelle mete popolari che si trovano
fuori città, come le incantevoli vallate dell’altopiano dello Jura, il Parco
Nazionale di Ojców, Pieskowa Skała o i tanti luoghi iscitti alla lista del
patrimonio mondiale dell’UNESCO (oltre, ovviamente, alla Città Vecchia),
come il Museo di Auschwitz o la Miniera di Sale di Wieliczka. Questi ultimi,
pur necessitando quasi un giorno intero per essere visitati, sono trattati
spesso – in particolar modo dai gruppi organizzati – come una meta obbligatoria
del programma di viaggio.
Della stessa lista fanno parte anche le
costruzioni in legno della regione ed il celebre parco paesaggistico di Kalwaria
Zebrzydowska con la sua meravigliosa via crucis. I pellegrini, inoltre,
visiteranno certamente Wadowice, città natale di Giovanni Paolo II.
Cracovia è anche un ottimo punto di partenza per le gite dirette ai luoghi
più incantevoli del paese. Ad appena 100 chilometri dalla città troviamo
i Monti Tatra e Zakopane – capitale invernale polacca, nonché posti meno
conosciuti come la catena montuosa Pieniny, le note stazioni termali di
Szczawnica e Krynica ed i sentieri meno frequentati dei Monti Beschidi.
I parchi nazionali (Tatrzański, Pieniński, Gorczański e Babiogórski) costituiscono
la massima espressione del patrimonio naturale e paesaggistico
del Voivodato di Małopolska. Le tradizioni locali sempre vive e la ricchezza
dell’infrastruttura turistica fanno di questa regione d’Europa una delle
migliori per coloro che desiderano riposare a contatto con la natura.
Punti di informazione Cittadina
Nei punti d’informazione turistica cittadini possiamo trovare
guide turistiche in versione ridotta, complete di indicazioni
pratiche, di indirizzi e numeri telefonici, nonché della mappa
del centro con i percorsi turistici segnati. Negli ultimi tempi, ai
percorsi tradizionali tracciati in passato, sono state aggiunte
nuove passeggiate. Queste ultime sono caratterizzate dalla
presenza di elementi paesaggistici o storici interessanti e sono
legate in particolar modo agli eventi degli ultimi decenni.
Centro Servizi per il Flusso Turistico,
ul. Powiśle 11
tel. +48 513 099 688
aperto tutti i giorni
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